Mi è venuto in mente di scrivere questo post sentendo le "urla" dei miei vicini di casa. Il figlio ha deciso di sposarsi. Ogni giorno a quest'ora sento litigare i futuri coniugi e genitori e figlio...Il motivo ovviamente è solo uno : quello economico. La futura moglie pretende dal futuro marito, il futuro marito pretende "aiuto" dai genitori affinchè quel giorno sia tutto impeccabile, dall'abito alle bomboniere, dalla lista nozze alla casa, dalla cerimonia al ristorante..per non dimenticare il viaggio di nozze. Mi chiedo "ma l'amore che fine ha fatto?" In fondo se ci si vuole sposare per "amore", come si dice sempre in questi casi, non c'è bisogno di tutta questa parata, ci si può sposare anche senza tutto questo. Fermo restando che io resto dell'idea che per amarsi non c'è bisogno di sposarsi, nè in chiesa nè civilmente.
In ogni caso, a tutt'oggi, gli italiani sono divisi in due grandi categorie : i più "conservatori", legati ancora all'idea del matrimonio ( civile o religioso che sia ) e i più progressisti, favorevoli alla convivenza.
Da che parte stia io, è difficile dirlo. Ogni volta che mi viene posta questa domanda, rispondo "Io sto dalla parte dell'amore".
Il motivo per cui rispondo così è presto detto : in fondo non mi riconosco in nessuna delle due categorie.
Le analizzerò una per volta :
- MATRIMONIO
Per molte persone il giorno del matrimonio è annoverato come il giorno più bello della loro vita, perchè " ci si sposa una volta sola" e quel giorno tutto deve essere perfetto. Ci sone ragazze che inseguono questa idea del matrimonio dai 14/15 anni, altre ( le finte snob ), da ragazzine, per sembrare controcorrente, dicono di rifiutarlo, poi facendosi più grandi cominciano a "cambiare idea" e quando meno te l'aspetti, te le ritorvi davanti ad un altare o in comune a firmare i documenti.
A volte mi capita di vedere su facebook album dedicati a questo "grande giorno" e ogni volta che li guardo, non so perchè, mi sale un senso di tristezza...si, tristezza è la parola più adatta. Quelle foto tutte uguali : la sposa davanti allo specchio che si acconcia i capelli e si applica le unghia finte rigorosamente bianche, la foto col bouquet sul letto "bianco", la foto davanti casa sottobraccio a papà, la foto in macchina, l'ingresso in chiesa, le foto durante la messa, la foto del giuramento, la foto dello scambio delle fedi, la foto dei genitori in lacrime di gioia, la foto all'uscita della chiesa, il riso, le foto al ristorante, le foto con i vari nuclei familiari davanti al cestino di bomboniere..tutti allegri e felici, le stesse facce, le stesse parole, gli stessi gesti. Non voglio dire che dietro tutto questo non ci sia per nulla amore, ma sembra che l'amore diventi qualcosa di secondario...soprattutto se si pensa ai retroscena : primo fra tutte l'ipocrisia della sposa in bianco ( che nell'80% dei casi non è vergine ) , le urla e i litigi per questioni economiche che hanno preceduto il matrimonio, il giorno precedente dove i due futuri sposi hanno dato l'addio al nubiliato/celibato, nel peggiore dei casi "cornificandosi" a vicenda, nel migliore passandolo ad assaporare i "felici ultimi istanti" da liberi ( perchè vi state sposando, allora? mi verrebbe da chiedergli...) , senza dimenticare i tradimenti all'interno del matrimonio, più o meno palesemente ignorati e accettati, per i più svariati motivi, primo fra tutto sempre quello economico.
Il matrimonio al comune si svolge con modalità diverse, di solito optano per questo chi non crede in Dio, nella chiesa o chi vuole semplicemente "legalizzare" la propria posizione.
In ogni caso, il matrimonio, religioso o civile che sia, è un modo per legittimare di fronte a Dio, alla legge e alla cittadinanza, un unione che altrimenti non sarebbe legittima. Poi si, c'è anche l'amore...quando c'è...
- CONVIVENZA
La convivenza è la scelta che fa di solito chi non vuole sposarsi in chiesa, chi non vuole legalizzare la propria posizione nemmeno in comune, chi vuole "conoscersi meglio" prima di sposarsi e chi non vuole responsabilità.
Ed è soprattutto su questo punto che voglio soffermarmi. In realtà molte persone che optano per la convivenza, non fanno questa scelta per motivi religiosi o etici ( che in tal caso condividerei ), ma perchè in fondo convivere è più semplice, non comporta responsabilità e ci si può lasciare in qualunque momento senza avere "grattacapi" legali, soprattutto se non si hanno figli.
Osservata da questo punto di vista, anche la convivenza ha il suo lato oscuro, non meno ipocrita del matrimonio..e la mia domanda è sempre la stessa: "l'amore dov'è"?
E' ovvio che le storie possono finire, ma scegliere la convivenza perchè si parte da questo presupposto è sbagliato e, a mio avviso, squallido.
Ecco spiegato il motivo per cui in fondo non riesco ad inserirmi in nessuna delle due categorie, almeno nel modo in cui le vivono la maggiorparte delle persone.
Io sto dalla parte dell'amore e in nome dell'amore faccio la mia scelta. Non avrei bisogno di sposarmi per amare, non mi interessano le parate di fronte al mondo, e se scegliessi di convivere con un uomo, lo farei solo per amore...e per amore potrei restare legata a lui per sempre senza bisogno di legalizzazioni di alcun tipo.
Insomma la questione ,per me, non sta nè nel matrimonio, nè nella convivenza...il nucleo dell'argomento è solo l'amore.
Per le mie idee in fatto di religione ed etica, credo che opterei per la convivenza, sentendomi "moglie" e "madre" a tutti gli effetti senza essere sposata, sentendomi "amante" e amata" nella libertà e nella sincerità per sempre.
In conclusione, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, credo che in entrambi i casi ci siano persone sincere, che con sincerità si amano...seppure in numero esiguo.
Sposati o conviventi, faccio a tutti i miei migliori auguri di una vita d'amore :)